L’Architettura di Roma e delle Province
Nonostante l’avvertibile declino della potenza romana, le architetture di Roma e delle maggiori città dell’impero continuavano ad aumentare di numero e, se possibile, a essere ancor più fastose di quelli precedenti.
Palazzo di Diocleziano
A quasi dieci anni dalla sua elezione a imperatore, nel 293, Diocleziano cominciò a farsi costruire un immenso Palazzo a Spalato, nelle attuali coste della Croazia, sua città d’origine.
Il Palazzo, in realtà complesso parziale quasi una vera e propria città, ha un impianto trapezoidale che rispecchia quello dell’accampamento romano.
Circondato da fortificazioni, tranne che sul lato verso il mare dove, essendo naturalmente difeso dall’acqua, poteva liberamente aprirsi.
La facciata era costituita da una successione di aperture ad arco su pilastri.
Contro ciascun pilastro si appoggiavano semi colonne trabeate del tipo “pensile”.
L’architettura di Roma e le loro basi erano sostenute da mensole sporgenti dallo spessore murario.
Arcate maggiori, invece, sostenute da semi colonne rompevano a intervalli regolari, il monotono susseguirsi delle aperture.
La metà settentrionale del Palazzo era occupata da caserme.
Nella metà meridionale, destinata a residenza, un cortile ornato di portici, dove da una parte era costruita un’area sacra, con il Tempio di Giove, dall’altra il mausoleo ortogonale dell’imperatore.
Si veniva così a creare (con una ristrutturazione), in questo settore del Palazzo, una concentrazione di luoghi e edifici simbolici.
Essi, infatti, manifestavano chiaramente l’aspetto sacro dell’imperatore, la cui la divinizzazione e il culto erano ormai affermati valori della cultura romana.
Il Palazzo ha dimensioni talmente grandiose, che nel Medioevo divenne il nucleo centrale della cittadina di Spalato e il mausoleo fu trasformato nell’attuale Duomo.
Palazzo Diocleziano